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Il secondo senso è l'udito, essendo il primo la vista. Il primato dell'occhio nella gerarchia dei sensi marca l'immaginario contemporaneo, non solo occidentale, al punto da far parlare di cultura oculocentrica, visualismo, iconismo. L'antropologia culturale non fa eccezione: notoriamente si connota come disciplina scientifica la cui metodologia di "ricerca sul campo" si basa sull'osservazione partecipante". Il volume s'interroga sul ruolo dell'udito e dell'ascolto nel lavoro dell'antropologo: l'etnografia come pratica di acquisizione, ma soprattutto di rappresentazione dell'alterità culturale o, più "semplicemente", della cultura. Prendendo in considerazione alcune innovative prospettive di studio - quelle riguardanti il paesaggio sonoro, il design acustico, l'acustemologia - e ricorrendo a molteplici e, a volte, non convenzionali terreni di ricerca (cinema, letteratura, pubblicità), il libro individua e propone molteplici "punti d'ascolto": prospettive sul secondo senso inteso come dispositivo di accesso al mondo e alla sua comprensione. Poetiche dell'ascolto offrono al lettore un itinerario tra favole di magia, film e romanzi raccontati secondo un codice acustico. Etnografie dell'orecchio calano il lettore nelle rappresentazioni museografiche e del patrimonio culturale, nell'intreccio dei sistemi religiosi e della mitopoiesi, lo conducono infine nel senso sociale della malattia. Un ricco apparato di contenuti video può essere attivato fotografando i QR Code stampati all'interno del testo.